
L’Agriturismo Cultisìa
C’è un luogo, nascosto tra le pieghe delle colline galluresi, dove il tempo sembra rallentare e ogni respiro si fonde con il profumo del mirto e della terra.
Agriturismo Cultisìa nasce qui, tra rocce modellate dal vento, sugherete silenziose e cieli profondi, come un rifugio per chi desidera ritrovare l’essenza.
Non è solo un alloggio, ma un invito: a riscoprire la semplicità delle cose vere, a lasciarsi avvolgere dal calore di un’accoglienza che sa di casa, a vivere giorni fatti di luce, silenzio e piccoli gesti autentici.
Ogni camera, ogni sentiero tra gli alberi, ogni alba che si affaccia sulle Bocche di Bonifacio racconta una storia. La storia di una Sardegna che non si mostra, ma si lascia scoprire…
Storia e Filosofia
Coltivare, accogliere, rispettare. Sono queste le radici su cui poggia Cultisìa.
Le sue fondamenta si intrecciano con la storia di una famiglia legata alla terra, ai suoi ritmi e ai suoi valori. La scelta di aprire le porte dell’agriturismo non è nata per caso, ma dal desiderio di condividere un modo diverso di abitare il mondo: più lento, più consapevole, più sincero.
Qui si vive secondo le stagioni, ci si saluta guardandosi negli occhi.
Crediamo che l’ospitalità non sia solo un servizio, ma un gesto di cura.
E che il vero lusso, oggi, sia poter scegliere di fermarsi e sentire.
Il territorio della Gallura
Gallura è una terra di contrasti: dura e dolce, selvaggia e ospitale, fatta di pietre antiche e orizzonti infiniti.
I suoi paesaggi sono come pagine aperte di un libro scritto dal vento: bastano pochi passi tra i sentieri che circondano Cultisìa per incontrare il passato inciso nei nuraghi, perdersi tra le sfumature del granito, o lasciarsi guidare dai profumi del lentisco e del cisto.
La nostra posizione è un punto d’incontro tra entroterra e mare: in pochi minuti si raggiungono le spiagge bianchissime della Costa Smeralda, i sentieri sacri di Luogosanto, o le isole senza tempo dell’arcipelago di La Maddalena.
Ma la bellezza più grande resta quella che si scopre senza fretta, seguendo il respiro della terra.
L’Albero di “La Rasgioni”
Non è un albero qualunque, quello che veglia silenzioso a pochi passi dagli stazzi.
È un leccio secolare, maestoso e paziente, che da generazioni raccoglie sotto le sue fronde storie, parole e decisioni.
Conosciuto come “L’Àlburu di La Rasgioni”, era il luogo sotto le quali chiome le antiche comunità agropastorali della zona si riunivano per risolvere le controversie: “Li Rasgiòni” i tribunali popolari che risolvevano le controversie degli stazzi, non con la forza, ma con il dialogo.
Un tempo, sotto quei rami si cercava la giustizia. Oggi, quello stesso spazio è un invito al confronto, alla riflessione, alla connessione con le radici profonde di questa terra.
Il Ministero delle Politiche Agricole lo ha riconosciuto come albero monumentale, ma per noi resta soprattutto un simbolo: di equilibrio, di ascolto, di civiltà.

Il significato di “Cultisìa”
“Cultisìa” non è solo un nome: è un’eredità.
Viene dalla voce antica della Gallura, e rimanda alla “cussogghja di la ghjenti cultesi – la comunità della gente cortese”.
Un concetto che unisce senso di appartenenza, rispetto reciproco e cultura dell’ospitalità.
Abbiamo scelto questo nome perché racchiude tutto ciò che vogliamo trasmettere: accogliere non è solo aprire una porta, è offrire spazio, tempo e cura.
Ogni gesto, ogni parola, ogni angolo dell’agriturismo vuole essere un’estensione di quella gentilezza che non si insegna, ma si tramanda.
Cultisìa è questo: un luogo dove la cortesia non è forma, ma sostanza.
Agriturismo Cultisìa